Lettera spedita il da Trapani a Calatafimi, con la quale si trasmettevano i nomi di disertori dalla Guardia Nazionale

La Lettera dei Forastieri è uno dei primi documenti che ha dato una descrizione dettagliata della Palermo rivoluzionaria durante l’occupazione francese. Scritto da Pietro Fieravecchia, era indirizzato alla figlia Maria Elena.

Nella rivoluzione, c’è stato un momento in cui molte persone erano affamate e sapevano che non sarebbero state in grado di sfamare le loro famiglie. Molte persone si sono allontanate dal senso comune della società nel tentativo di trovare cibo e mantenersi. Questa lettera scritta dal sindaco di Trapani Pantaleone Fieravecchia è una delle modalità utilizzate in questo periodo.

La lettera, inviata a Calatafimi e indirizzata a tutta la Sicilia, dichiarava che “abbiamo informazioni che c’è un gruppo di vili traditori che hanno abbandonato il loro posto senza autorizzazione”. I nomi di questi disertori sono poi riportati nella lettera per chi potesse verificarli.

La via principale di Palermo (il lungomare), che di notte diventa teatro di manifestazioni anarchiche,

Nell’estate del 1944 lo scrittore Luigi Pirandello scrive una lettera a Giuseppe De Felice, membro della Guardia Nazionale. In questa lettera, offre il suo sostegno alla lotta di Palermo per l’indipendenza dall’Italia e chiede che tutti i disertori ricevano l’amnistia in base al loro contributo alla società.

Nel 1942, durante la seconda guerra mondiale, Palermo era sotto il controllo delle forze fasciste. La Guardia Nazionale è stata creata per aiutare a difendere la città da qualsiasi minaccia. Il 25 luglio 1943, dopo giorni di violenti scontri con le forze fasciste ei loro collaboratori a Palazzo Chigi (sede del Fascismo), un nuovo comitato prese il potere a Palermo e dichiarò che non si sarebbe piegato alla guida di Mussolini. Durante questo periodo, c’erano.

Il 17 aprile 1863 una lettera fu inviata alla Guardia di Palermo da persona anonima. La lettera era scritta in siciliano e conteneva i nomi dei soldati che avevano disertato dalla Guardia Nazionale. Questo incidente diede l’ultima scintilla rivoluzionaria che portò alla nascita di Palermo sotto la guida del Comitato Fieravecchia.

L’incidente è avvenuto in un periodo in cui c’era malcontento per il governo del generale Manghi e quando la tensione tra siciliani e napoletani iniziò a crescere a causa della guerra tra i loro due stati. La lettera menzionava che proveniva da Trapani, una città non lontana da Palermo in Sicilia, il che indica che non si tratta di un caso isolato.

La lettera fu trasmessa dalla Guardia Civile il 23 febbraio 1878 per telegrafo a Palermo. Questo è un documento della rivoluzione sotto la guida del Comitato Fieravecchia ed era un documento ufficiale.

C’erano altri due documenti scritti da funzionari del Palermo: uno era una lettera e uno era un telegramma circolare. La lettera è indirizzata al governatore, fornendogli dettagli sull’ubicazione dei soldati che avevano disertato le loro caserme a Palermo ea Trapani. Include anche nomi, gradi e nazionalità.

Questo è importante perché ci dà un’idea di come sarebbe stata la vita durante questo periodo in Italia. Dimostra che le persone non erano molto contente di come erano state costrette a vivere sotto il fascismo.

Trovando difficoltà a tornare a casa, decisero di recarsi nel vicino paese di Calatafimi. Lì incontrarono un capitano della Guardia Nazionale che chiese loro se erano disposti a combattere per il governo. I primi due acconsentirono ma il terzo rifiutò. Fu in quel momento che si presentò il capitano Tommaso De Stefani con una lettera che mi informava della loro decisione in questi termini:

Nunzio Spadaro: Ho appena letto sul giornale che ti sei presentato con i tuoi connazionali di Palermo e mi hai informato che parti per Calatafimi, dove stiamo formando un Comitato di pubblica sicurezza e devo ringraziarti per averci fornito queste informazioni perché con esso.